20 giugno 2012

I marsh mellows ostruiscono le arterie

In Emilia, dopo il terremoto, non si dorme. Si sta svegli ad aspettare il giorno, la luce, quell'atmosfera di coscienza che ti fa sentire più al sicuro e che, nel caso limite, ti permetterebbe di essere vigile.
La sera del terremoto io (Bè) dormivo ed ho fatto la conoscenza di qualcosa di cui avevo solo e sempre sentito solo parlare. Devo dire che non è stato un piacere e che le novità, in tal senso, non mi piacciono. Preferisco l'inconsapevolezza.
Berti anche dormiva, scambiando la scossa per mosse tumultuose delle compagne di appartamento.

D'altronde la gioventù fa anche questo: far scambiare qualcosa per qualcosa d'altro.

il corpo umano


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