19 giugno 2012

Accessori per una prima colazione di giugno

Quando avevo conosciuto Berti erano decisamente altri tempi. Non esattamente di spensieratezza, ma di grande, quasi enorme, sintonia con il mondo e le sue abitanti.
Caschi (plurale di casco tipo Nava delle vecchie Suzuki) per la vita non me ne servivano allora, anche se lei li disegnava già.
All' epoca desideravo una Vespa, di quelle vere, col fanale tondo, di qualsiasi colore, che andasse veloce e mi facesse dimenticare dei dettagli non irrilevanti.
Che la Vespa fosse femmina pure essa, probabile non fosse un caso, ma un disappunto del destino, che sempre davanti a donne mi mette.
Il destino, quel ladro mangiatore di favole, ve la racconterà in lunga ed in larga, ma sarà sempre in un modo solo: la felicità per trovarla dovrete faticare, assai, e non basteranno caschetti salvavita in testa, nè andar veloce e rincorrerla, in qua ed in là. Mettetevelo da un'altra parte (il caschetto). No, non sul cuore, era troppo scontato, mettetevelo sullo stomaco, perchè a digerire certe cose, nella vita, si fa fatica.
casco|occhialetti|texture




































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